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Cover 'La cena'

La cena

Spiazzante, respingente, angosciante, patologico, cinico, pretestuoso...ma anche molto interessante e accattivante.
Nel complesso, quindi, un gran bel libro adatto ad animare la discussione in un gruppo di lettura. La cena, infatti, ci ha molto coinvolto e in generale ci è piaciuto. Quasi nostro malgrado, considerate le tematiche orribili con cui ci ha costretto a convivere e le incongruenze narrative con cui ci ha infastidito. Il dibattito si è snodato lungo due sentieri principali, quello delle tematiche affrontate e quello della tecnica narrativa utilizzata.
Il tema ricorrente, introdotto con l’utilizzo dello stesso incipit di Anna Karenina, è quello della “felicità della propria famiglia”, un bene prezioso da difendere anche a costo di infrangere le regole sociali fondamentali della convivenza civile.

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Il sapore del testo: Vellutata olandese di piselli e menta

Perché questa ricetta?

Paradossalmente é stato difficile associare un piatto a questo libro in cui il titolo, l’ambientazione e la stessa struttura della narrazione sono incentrati proprio su un pasto. Il cibo qui ha una fondamentale funzione scenica ma è come il cibo finto che si trova sui set cinematografici. Per fortuna tra i nostri amici c’è un autentico olandese, che ci ha fornito la ricetta perfetta da associare a un autore dell’Olanda.

Aneddoto

Quella sera cominciò con lo sgranare i piselli, via via iniziò a parlare quasi senza guardarla. Parlò e parlò come non aveva mai fatto: una parola, un pisello, una parola, un pisello. Giunto all’ultimo baccello: “Ma sai che è proprio bello parlare con te?”. Da allora non poterono più fare a meno della loro Doperwtje en mint (come la chiama l’amico Rudy van der Velde).